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Il bilancio sociale nasce negli
anni '70, sviluppandosi dapprima nei Paesi anglosassoni (social accounting o
social audit), in Francia (bilan social) ed in Germania (Sozialbilanz) come
strumento per valutare le relazioni tra i dirigenti dell'azienda, i lavoratori
subordinati e i soggetti esterni (essenzialmente associazioni di un qualche
tipo), e le reciproche aspettative. In altre parole, nasce come mezzo per
favorire il confronto tra soggetti portatori di interessi diversi (stakeholder)
ma serve anche come misura della responsabilità sociale d'impresa.
Il
Bilancio sociale è un documento informativo che, come un qualsiasi bilancio,
deve idealmente essere neutrale, imparziale, oggettivo e trasparente.
A
partire dalla metà degli anni '80, la pratica di redigere bilanci sociali si è
rapidamente diffusa
presso molte aziende.
Particolari sono le modalità che dovrebbero accompagnare la redazione di un bilancio sociale trasparente ed obiettivo. La sua realizzazione dovrebbe essere il risultato di una valutazione partecipata. Non sono i soli vertici aziendali infatti gli autori esclusivi del bilancio sociale ideale, giacché dovrebbero poter contribuire alla sua stesura, ed in piena libertà, gli stessi stakeholder.
Dagli anni '90 hanno iniziato a svilupparsi istituzioni non governative impegnate a fissare le linee guida per la redazione di un bilancio sociale.
Negli Stati Uniti è nata la SRI (Social Responsibility Iniziative), in Gran Bretagna la ISEA (Institute of Social and Ethical Accountability), in Danimarca il gruppo dell’Università di Copenaghen, e più recentemente, in Italia, il Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS).
Normalmente, un bilancio sociale si apre con la presentazione del profilo aziendale (storia, assetto proprietario, mission, valori) e degli obiettivi e delle posizioni in rapporto agli stakeholder, segue poi il bilancio vero e proprio con l'indicazione del valore aggiunto prodotto, la distribuzione dei profitti tra coloro che hanno contribuito al processo produttivo, l'impegno nella formazione, le condizioni di lavoro, igiene e sicurezza, eventualmente le misure a favore delle madri lavoratrici.
Gran parte delle maggiori multinazionali mondiali si
sono dotate di un bilancio sociale. Purtroppo, soprattutto tra le grandi
aziende, la tendenza prevalente spesso è quella autoreferenziale, mentre scarsa
è la volontà di una serena autocritica. Questa tendenza è in parte ben
comprensibile, perché occorrono dosi non trascurabili di coraggio
all'imprenditore che accetti di esplicitare in un bilancio sociale i lati meno
edificanti della propria struttura aziendale. Del resto, il bilancio sociale è e
resta uno strumento volontario, ed un imprenditore può legittimamente chiedersi
perché dovrebbe evidenziare i lati negativi della sua azienda quando magari
l'azienda concorrente neppure dispone di un proprio bilancio sociale.
Da un
altro punto di vista, l'impresa che accetta di esplicitare le proprie lacune può
rafforzare il legame fiduciario che la lega con la sua clientela e con i
contesti sociali in cui opera, rispetto all'azienda rivale che produce un
bilancio
sociale manifestamente inverosimile.
Miglioramenti sono attesi in futuro soprattutto grazie allo sviluppo dei sistemi di certificazione (SA 8000, AA 1000), nei quali un ente terzo ed indipendente verifica il rispetto di alcuni criteri di base.
Link utili
SAI-Social Accountabilty International
L'organizzazione internazionale per la promozione dei diritti
nella cultura d'azienda.
CSR Europe
L'organizzazione
delle aziende europee che opera per la diffusione dei sistemi di responsabilità
sociale d'impresa
SQS Svizzera
Associazione svizzera per Sistemi di qualità
e Management
Eticare.it
Il portale sulla
responsabilità sociale d'impresa allestito da un gruppo di aziende italiane che
si ispirano ai valori del cristianesimo.
BilancioSociale.it
Il portale
italiano sul bilancio sociale d'impresa, realizzato da un gruppo di giovani
professionisti con lo scopo di diffondere la cultura della responsabilità
sociale d'azienda tra le imprese italiane.
Contattate ABITAT, attraverso l'Ecosportello