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Bancadati / Strumenti / Impronta ecologica


Il concetto di Impronta ecologica è stato sviluppato a partire dal 1990 da Mathis Wackernagel ed altri collaboratori dell’Università della Columbia Britannica. Esso è uno strumento che consente di calcolare il consumo di risorse e l’assorbimento di rifiuti di una determinata popolazione esprimendo il risultato sottoforma di superficie di territorio produttivo necessario ad espletare tali funzioni.
Per spiegare l’idea di Impronta ecologica si ricorre spesso all’esempio di un’ipotetica città immaginaria racchiusa da una cupola di vetro che consente il passaggio della luce ma non dei materiali.

Risulta chiaro che, in una tale situazione, gli abitanti della città sotto la cupola potrebbero sopravvivere solo se, all’interno della cupola, vi fosse una superficie di territorio sufficientemente grande da contenere, oltre alla città stessa, anche un quantitativo di territorio tale da consentire la produzione di cibo, energia, materie prime e prodotti necessari al loro sostentamento oltre che dello spazio adeguato per smaltire i rifiuti prodotti.

La domanda che ci si pone è quindi quanto grande debba essere la superficie per sostenere continuativamente tutte le attività sociali ed economiche della gente di quella città. A seconda del territorio da analizzare, è possibile calcolare una stima ragionevole delle superfici di terreno e d’acqua necessarie perché la città in esame si mantenga.

L’Impronta ecologica della città corrisponde quindi alla superficie totale dell’ecosistema indispensabile per la sopravvivenza della città stessa. Essa varia, indipendentemente dal luogo dove ci si trova,  in base al numero degli abitanti ed ai consumi degli individui e della società. Per le nostre città moderne, l’impronta ecologica, mostra come la superficie necessaria alla vita della città stessa sia molto più ampia dei suoi effettivi confini fisici.

Esse, infatti, sopravvivono solo grazie ai beni e ai servizi ecologici ottenuti dall’esterno. Un discorso analogo può essere fatto a livello nazionale, si può quindi stimare, con una certa precisione, l’impronta ecologica di un paese. Ad esempio, se tutti gli abitanti del mondo avessero uno stile di vita simile a quello di uno svizzero medio, ci vorrebbero circa 2,6 pianeti per coprire il fabbisogno di risorse necessarie. La media cinese ammonta invece a 0,9 pianeti, mentre quello degli Stati Uniti è di 6 pianeti. La media mondiale si attesta intorno a 1,3 pianeti.


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